Intervento in occasione del convegno

"La montagna è vita, la vita è donna!"

del 22 novembre 2019 organizzato da

Trentino School of Management.

La Montagna è Vita, la Vita è Donna!

Mi chiamo Lisa e di professione faccio la contadina. Il mio accento non rivela quasi più la mia origine veneta, ma sono nata e cresciuta vicino Venezia. Una volta laureata in Tecnologie forestali e ambientali ho deciso di lasciare la produttiva e frenetica pianura veneta alla volta delle valli di Fassa prima e Fiemme poi. Ed è qui che mi sento a casa.

I primi tempi dopo essermi trasferita, quando tornavo a casa in Veneto, molti amici mi dicevano “Bel posto, ma… lì non c’è niente!”, e ricordo benissimo che rispondevo semplicemente “Dipende cosa è tutto e cosa è niente. Se tutto sono boschi, prati, silenzio, allora ho tutto quello che desidero ed anche di più!”.

Negli anni è cambiato il mio approccio alla montagna: prima fu un sogno, invece quando mi stabilii qui fu una certezza. Inizialmente sentivo soprattutto il bisogno di percorrere sentieri e salire in cima, ma negli anni maturò anche il desiderio di conoscenza della cultura della montagna, quella che trovi nel boscaiolo, nel contadino e nelle persone legate alle tradizioni paesane e in quel sapere che è reso bene dal dialetto locale. E più percorrevo passi in questo mondo, più mi sentivo a casa.

Questo percorso a volte un po’ ripido e sconnesso mi ha permesso di capire chi sono veramente e che cosa avrei voluto per me e per una mia futura famiglia.

Arrivò così la vita contadina: era il pezzo mancante del puzzle che stavo componendo. Nel 2017 nacque l’azienda agricola FiordaLisa; nel suo nome si uniscono il mio e la mia passione per la natura, in particolare per i fiori. I miei suoceri mi diedero la possibilità di coltivare la loro campagna e grazie a mia suocera scoprii ortaggi e fagioli antichi che mi affascinarono come una bimba allora e lo fanno ancor oggi, tanto da far parte a pieno titolo della mia azienda agricola. Accanto alle vecchie varietà di verdure coltivo anche piante officinali con cui realizzo infusi, sciroppi e cosmetici.

Gli ortaggi antichi mi permettono di sentire più vicino coloro che hanno vissuto qui prima di me, che hanno faticato tanto su quei pendii ripidi e terrazzati che caratterizzano il territorio dove vivo e lavoro. Prediligo le varietà locali e cerco di recuperarle da anziani e vicini di casa, nella speranza di scongiurarne la perdita.

I miei campi si trovano nella frazione Rover a Capriana: è un piccolo borgo in parte abbandonato abbarbicato sui terrazzi poco sopra il torrente Avisio. La tradizione contadina di questo luogo è ancora forte nonostante gran parte del territorio coltivato cinquant’anni fa sia tornato ad essere bosco. Qui la montagna è silenziosa e poco nota, ma molto concreta: l’ambiente è ripido e poco accessibile perciò ci impone molto lavoro manuale, che tradotto significa un bel po’ di fatica. Ma di questo posto così “impegnativo” mi sono innamorata e non vorrei avere i miei campi in nessun altro luogo.

 

 

Concludo raccontandovi questo ultimo aneddoto: spesso le persone che mi conoscono per la prima volta e che scoprono che non sono nata qui, mi dicono “sei venuta su perché hai incontrato l’amore” e sempre mi trovo a dire che “Sì, sono salita per amore, ma non di un uomo, ma per amore delle montagna. E se c’è qualcuno di cui il mio compagno potrebbe essere geloso è certamente la montagna!”.